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«S.O.F.I.A.»,dal Vesuvio al Libano con abiti e materiale didattico

«S.O.F.I.A.»,dal Vesuvio al Libano con abiti e materiale didattico

Al contingente italiano consegnati anche giochi e farmaci per i bambini

Dalle falde del Vesuvio in Libano, nel campo- scuola con la S O F I A  Onlus. Il contingente militare italiano nei giorni scorsi ha supportato l’associazione di volontari che ha consegnato materiale scolastico e giochi nella scuola di Ramadyah, cittadina nell’entroterra del Sud del Libano dove l’esercito italiano sta assistendo la popolazione locale.

Cinquantasei in totale i colli di giocattoli,materiale scolastico e di cancelleria, e giochi da tavolo, che costituiscono la donazione della S.O.F.I.A. Onlus e degli imprenditori che la sostengono. L’Associazione, diretta da Sofia Bianco è impegnata da mesi nella raccolta di beni di prima necessità per il campo profughi procurando anche farmaci e para-farmaci,vestiti e scarpe peri bambini,ma anche arredo per la zona franca. Questa volta si è pensato anche ai militari in missione, inviando giochi da tavolo.
«L’associazione S.O.F.I.A. Onlus intende promuovere l’aiuto del prossimo, a pochi metri da casa propria come in Paesi lontani», ha detto la presidente Bianco che al taglio del nastro ha partecipato con il coordinatore Pasquale Raimo, il colonnello Angelo Malizia, comandante Italbatt,le istituzioni locali e il comandante del contingente italiano in Libano, generale Stefano Del Col. Col.
Nel corso della visita in Libano la delegazione della S.O.F.I.A. è stata ricevuta dal Patriarca greco cattolico di Tiro  Mikhail Abrass  il quale ha officiato la Santa Messa nella  chiesa della città, che ha visto il passaggio di Gesù diversi secoli or sono.
Le Sacre Scritture  riportano che Gesù insegnò ai bordi della  Decapoli, entrò a Tiro e Sidone dove compì miracoli.
Alcune prime comunità di cristiani si stabilirono in Libano. Negli Atti degli Apostoli si ricorda che San Paolo giunse a Tiro prima della sua ultima visita a Gerusalemme e del suo arresto
Ed è proprio qui che l’Arcivescovo greco cattolico di Tiro, Mikhail Abrass e la sua assistente che, nel suo ottimo italiano, ci ha raccontato che proprio sotto di noi c’era la via percorsa da Gesù nel suo passaggio in città.
E’ bastata un’occhiata tra le tre donne della delegazione compresa l’ assistente del Patriarca per superare ogni complicazione pur di poter accedere a quegli scavi.
Non ci ha fermato il dover spostare un pulpito, né l’angusto passaggio. In pochi attimi eravamo tutti lì sotto, commossi ed eccitati allo stesso tempo. Tutti, inclusi gli ufficiali dell’Esercito Italiano che ci accompagnavano e il Console italiano in Libano., unitamente a tre donne, tre generazioni, tre professionalità diverse che nel nome di Cristo hanno superato ogni difficoltà per il raggiungimento di un desiderio comune a tutti.

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