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La vita in gioco

La vita in gioco

Dopo aver partecipato al Convegno sulla grave tematica della LUDOPATIA, svoltosi presso la Sala dei Baroni del Maschio Angioino, l’ Associazione S.O.F.I.A. Onlus ha partecipato al Convegno svoltosi in data odierna presso la Sala Scarlatti del “Conservatorio San Pietro a Maiella”, denominato “LA VITA IN GIOCO”; organizzato da Scienza e Vita insieme alle Associazioni Laicali della Chiesa di Napoli, tra cui la stessa S.O.F.I.A. Onlus.
Infatti, per la preparazione del Convegno si sono svolti numerosi incontri, presso l’Ufficio diocesano delle Aggregazioni Laicali di Napoli, cui la S. O. F. I. A ha sempre partecipato e dato il proprio contributo nel proporre le riflessioni ed azioni in favore delle persone e delle famiglie coinvolte nel problema.
Da diverso tempo, l’ Associazione S.O.F.I.A. Onlus, seriamente preoccupata della grave patologia, vera e propria “malattia sociale”, aveva cercato di far sentire la propria voce, infatti nell’anno 2012,
nell’ occasione del Workshop denominato “GIOCA RESPONSABILE” , svoltosi presso la sala riunioni dell’ ETP della Reggia di Caserta, aveva sollecitato le autorità presenti a potenziare e meglio indirizzare l’azione in materia di lotta e prevenzione dei fenomeni di distorsione e per la promozione della sicurezza del gioco.
Il tavolo di confronto odierno“ LA VITA IN GIOCO “ ha visto, non solo la partecipazione delle istituzioni della politica, dei media e del mondo scientifico, ma soprattutto quella del Cardinale Crescenzio Sepe, Metropolita della città di Napoli, il quale ha ribadito il concetto che la LUDOPATIA è una vera emergenza sociale e per questo ha invitato tutti gli attori preposti affinché scendessero in campo per contrastare un fenomeno degenerativo con forti collegamenti con la criminalità organizzata, quali il riciclaggio di denaro e l’usura.
La presidente dell’ Associazione S.O.F.I.A. Onlus, a seguito delle innumerevoli richieste di aiuto da parte delle famiglie, condivide il concetto espresso da Sua Eminenza Crescenzio Sepe ossia che è indispensabile lavorare tutti insieme per riportare il giocatore compulsivo al gusto di giocare per divertirsi e non per cambiare la sua vita, la cui condizione è seriamente compromessa al punto di potersi distruggere !
Nel fare ciò agiremo nel solco delle preziose parole pronunciate lo scorso 17 Giugno dal Santo Padre: “Portiamo la speranza a chi ne vive senza ed è immerso in una profonda tristezza, cercando la felicità nell’alcool, nella droga, nel denaro e nel gioco d’azzardo”.
Accolto l’appello, alcuni mesi orsono, Sofia Bianco, presidente dell’ Associazione S.O.F.I.A., spinta dall’urgenza di dedicarsi anche a coloro che soffrono dal gioco compulsivo, aveva umilmente inviato una lettera a Sua Santità “ Papa Francesco, nella quale chiedeva una
“Istanza di Udienza ed Incontro con il Santo Padre, con desiderio della Sua Santa Benedizione”.
L’ allarme lanciato è stato raccolto graziosamente anche da Mons. Beniamino Depalma, Arcivescovo di Nola il quale, dopo aver condiviso l’emergenza, ha inviato una lettera intitolata “Impariamo ad umanizzare la Vita” a tutti i Sindaci della Diocesi Nolana impegnandosi ad ospitarci presso la Curia di Nola per svolgere, dapprima per un Convegno, e passare poi a ulteriori forme di aiuto ai cittadini colpiti.
Mentre, in attesa anche delle prossime elezioni regionali, il mondo politico dell’ intera Campania, è mobilitato sulla grave tematica, la S.O.F.I.A. Associazione chiede iniziative concrete e decisive quali quelle di allontanare le case da gioco dalle immediate vicinanze alle scuole e di effettuare dei controlli mirati , con l’ ausilio dei Vigili Municipali, in modo da evitare l’ accesso ai minori.
Occorre inoltre effettuare dei seminari presso le scuole, oratori ed Asl, con la partecipazione del mondo ecclesiale, politico, scientifico e con i rappresentanti delle Forze dell’ Ordine, in modo tale da muovere , se pur lentamente, i primi passi verso iniziative più incisive.
Inoltre, è indispensabile amplificare l’informazione dei cittadini promuovendo dei laboratori sperimentali, nei quali poter elaborare tutte le misure di contrasto al gioco.
Il Cardinale Crescenzio Sepe, nel salutare tutti i convenuti invitandoli a fare rete, ha espresso parole di apprezzamento e di ringraziamento per il supporto offerto dalle varie associazioni laicali e, che l’anno pastorale denominato “ Dar da mangiare agli affamati “, non sia solo evangelizzazione ma operatività concreta.