L’Anziano Pellegrino nel percorso Giubilare di Napoli
Sabato,15 Ottobre,presso il Centro di Spiritualità S. Ignazio di Napoli, diretto da Padri Gesuiti, si è svolto il Convegno
“ L’Anziano Pellegrino nel percorso Giubilare di Napoli ”.
Il Convegno,promosso da Don. Antonio Di Franco, Direttore dell’Ufficio della Pastorale terza età dell’ Arcidiocesi di Napoli, ha affrontato la tematica dell’anziano, il quale rappresenta una risorsa del territorio e per la società.
Quindi, all’apertura dei lavori, lo tesso Don Antonio Di Franco ha ribadito il concetto che bisogna partire con una nuova cultura del l’ anziano,attraverso le parrocchie e in sinergia d’intenti con uomini e donne, professionisti e non, impegnati in un cammino di crescita con e per l’anziano.
Relatori di grande spessore del mondo ecclesiale dell’Arcidiocesi di Napoli, quali Mons. Raffaele Ponte, Vicario Episcopale per il Laicato e Mons. Gennaro Matino, Moderatore di Curia, invitati ad intervenire hanno rimarcato il concetto che l’anziano non deve essere visto solo quale soggetto ammalato e bisognoso di cure strettamente mediche, bensì,l’uomo che si affaccia o già vive la sua terza età che non deve essere identificata con la vecchiaia,quindi l’ultima tappa della vita,ma come una fase dell’esistenza in cui vi sono ancora molte aspettative,molte risposte ed insegnamenti da dare e ricevere.
Unanime è stato il messaggio del Cardinale Crescenzio Sepe il quale ha inteso sottolineare che occorre rivedere il concetto di vecchiaia, non considerandola più il tempo della perdita, del bisogno e dell’emarginazione, ma uno stadio della vita che richiede un assestamento su nuovi equilibri.
E’ importante quindi rivolgersi direttamente agli anziani,ai loro familiari e a coloro che li assistono,al fine di inviare un messaggio di vera condivisione dei problemi e dei bisogni che quotidianamente si presentano a questa fascia di età fragile e complessa, ma nel contempo,dignitosa e ricca!
Il Presidente dell’ A.G.E. Campania (Associazione Geriatri Extraospedalieri), Dott.ssa Clelia Volpe ha affermato che gli anziani, con il loro vissuto,la loro esperienza sono e devono ancora più diventare risorsa per la comunità tutta,quindi non più lo stereotipo del vecchio saggio,che in quanto vecchio improduttivo,bensì,un uomo sì vecchio, ma ricco di potenzialità alla ricerca del benessere.
Particolarmente gratificante è stata la presenza del Presidente dell’ Associazione S.O.F.I.A. Onlus, Dott.ssa Sofia Bianco la quale ,invitata ad intervenire, ha formulato il concetto che,essere anziani è certamente una condizione anagrafica,ma spesso è una condizione mentale e dello spirito. Così come la giovinezza !
Nell’attuale contesto sociale,tutto proteso a valorizzare la prestanza fisica ed economica,a nessuno piace essere definito anziano “ di età avanzata”, anche se da tempo ha superato i settanta anni.
Ma l’anzianità,come ogni stagione della vita,è densa di opportunità e di limiti e chiede di essere vista e vissuta in pienezza,sia singolarmente che comunitariamente.
La nostra società non può fare a meno della saggezza degli adulti, soprattutto nel ruolo di genitori,insegnanti ed educatori.
L’educazione è la sfida ed il compito più urgente a cui tutti siamo chiamati.
Ci piace sottolineare il contributo di quei nonni che,con spirito di abnegazione,si affiancano alle nuove generazioni educandole alla sapienza e aiutandole a discernere,alla luce della loro esperienza,ciò che conta davvero.
Per questo penso con riconoscenza alle tante famiglie che accudiscono nelle loro case i familiari anziani.